Il caffè nocciola è puro genio partenopeo: un espresso napoletano che incontra una mousse vellutata e golosa di nocciola. Cremoso, aromatico, con un sentore di frutta secca che conquista al primo sorso. Si gusta caldo d'inverno o freddo d'estate, ed è sempre una coccola.
Le origini
Tutto nasce negli anni '90, quando Napoli si prepara al G7 del 1994 e il suo centro storico sta per essere dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO (nel ‘95). La città è in fermento, i turisti arrivano da ogni parte del mondo, e i baristi napoletani decidono di stupire con qualcosa di speciale: nasce il caffè nocciola, un modo dolce e cremoso per dire "benvenuti a Napoli" con una tazzina dal sapore irresistibile. Ecco la ricetta e alcuni consigli per preparare il Caffè Nocciola, a casa tua!
La ricetta
Ingredienti per 4 persone:
- 100 g di nocciole tostate e pelate
- 1 cucchiaio di zucchero a velo
- 4 tazzine di caffè espresso napoletano (noi ti consigliamo di prepararlo con la nostra Antica Miscela per un risultato perfetto)
- 100 ml di panna fresca da montare
- 1 cucchiaio di zucchero semolato
Procedimento:
In un mixer, trita finemente le nocciole fino a ottenere una pasta cremosa. Monta la panna con lo zucchero a velo (attenzione a non lasciarla né troppo lenta né a farla impazzire) e uniscila alla pasta di nocciole per creare una deliziosa mousse. Versane un cucchiaio in una tazzina o un bicchiere di vetro, e aggiungi l'espresso bollente.
Preparalo con la Cuccumella Kimbo
Per un caffè nocciola davvero autentico, serve un espresso napoletano preparato come tradizione comanda. Per questo noi ti consigliamo di prepararlo così:
- Con la Cuccuma K di Kimbo (da 4 Tazze), l’originale caffettiera napoletana in acciaio di alta qualità, che ti garantisce la distribuzione uniforme del calore ed estrae tutto l'aroma del caffè.
- Con la nostra Antica Miscela, per un caffè intenso e corposo, con note decise di cioccolato fondente e spezie.
Così il tuo caffè nocciola sarà perfetto, proprio come se lo stessi gustando in un bar in centro a Napoli, in un pomeriggio di quel 1995.